I dubbi sul reale ruolo giocato dall'Inter negli scandali del calcio italiano di questi ultimi anni si stanno diffondendo anche in Europa. Vi proponiamo la traduzione di un articolo apparso pochi giorni fa sullo Spiegel.
L'Inter dopo il successo col FC Barcellona nella Champions League è in  finale e incontrerà il Bayern. Tuttavia delle preoccupazioni affliggono  il club: in Calciopoli sono apparse nuove intercettazioni, che  potrebbero nuocere all'Inter, che rischia severe punizioni. 
Amburgo  - Si tratta di telefonate intercettate, manipolazioni arbitrali e dubbi  intrecci economici nella serie A italiana: no, non si tratta della  Juventus. Quattro anni dopo lo scandalo della serie A italiana, a  seguito del quale la Juventus venne retrocessa in serie B con la revoca  di due scudetti, l'Inter rischia le stesse pene. Non passa un giorno  senza che appaiano nuovi, sporchi dettagli.
L'impulso lo ha dato  proprio Luciano Moggi. L'ex manager della Juventus era stato dichiarato  l'artefice dello scandalo dai media italiani e ricevette come condanna  per le presunte manipolazioni arbitrali una squalifica di cinque anni.  Nel suo processo di fronte ad un tribunale serio a Napoli Moggi ha  cambiato le carte in tavola. I suoi avvocati hanno presentato  conversazioni dell'ex-presidente dell'Inter Giacinto Facchetti e del  proprietario del club, Massimo Moratti, col designatore arbitrale  d'allora Paolo Bergamo. Nelle telefonate era stata messa a disposizione  del presidente dell'Inter la scelta di un "buon arbitro". 
L'avvocato pretende l'assoluzione per  Moggi.
Con queste ulteriori intercettazioni telefoniche Moggi e i  suoi difensori vogliono dimostrare che gli stretti contatti con gli  arbitri, usati come accusa contro Moggi, erano consueti nella serie A.  SPIEGEL ONLINE ha appreso come l'avvocato di Moggi Paco D'Onofrio voglia  raggiungere al processo davanti al tribunale di napoli l'assoluzione di  Moggi per tutti i capi d'accusa e che possa continuare a lavorare come  manger.
Il club e i suoi tifosi pretendono in base alle nuove  informazioni una immediata uniformità di giudizio. "La giustizia deve  essere equa, deve essere assicurato un trattamento equilibrato per tutti  i club" riferisce il club juventino tramite una conferenza stampa. Le  conversazioni apparse nel processo contro l'ex-manager della Juve  Luciano Moggi tra responsabili dell'Inter e l'ex designatore arbitrale  dovrebbero venir valutate con lo stesso metro col quale furono valutate a  suo tempo le chiamate di Moggi.
In seguito a Calciopoli (2006) alla  Juve vennero revocati gli scudetti e al secondo classificato Milan tolti  30 punti. A seguito di ciò l'Inter venne dichiarata campione d'Italia.  Il boss dell'Inter Moratti reagisce rilassato alle accuse della  concorrente Juventus: "Sono affari loro", risponde alle domande riguardo  l'attacco della Juve. "E' assurdo che vogliano revocare all'Inter lo  scudetto 2006, che ci siamo meritati."
I tifosi annunciano  dimostrazioni davanti alla sede FIGC
L'allenatore della Juventus  di allora, Fabio Capello, si sente confortato dopo le ultime notizie  apparse. L'attuale allenatore dell'inghilterra dice che gli ultimi due  scudetti erano stati vinti in modo sportivo e onesto senza aiuti  esterni. Anche i tifosi e gli azionisti juventini sono indignati.  "Stiamo cercando di ridare alla Juventus i due titoli revocati", dice  Massimo Finizio. Assieme a Salvatore Cozzolino, che parla a nome dei  piccoli azionisti del club, organizza la resistenza e pretende l'uguale  trattamento per tutti. Finizio annuncia: "Prossimamente organizzeremo  una dimostrazione davanti alla sede della FIGC."
Esperti dubitano  che l'Inter verrà punita, a causa della prescrizione. Non è della  stessa idea l'ex giudice sportivo Corrado De Biase. "Chiunque dica che  l'Inter non corre alcun rischio, si sbaglia o non conosce le leggi  sportive: se il sospetto verrà confermato, l'inter rischia severe  sanzioni - in teoria pure la radiazione del club". Sicuramente non si  arriverà a questo punto. Tuttavia è sicuro, che l'immagine dalla serie A  italiana abbia subito un altro colpo.
	      
