Terminiamo il ripasso di quanto emerso finora nel dibattimento del  processo di Napoli, con le testimonianze rese dai membri più importanti  della squadra "Offside", i Carabinieri della caserma di via In Selci a  Roma che svolsero le indagini.
Spero che nessuno nell'Arma se ne  abbia a male se mi permetto di affermare che quelle indagini sono state  condotte in modo superficiale e approssimativo, e soprattutto che dal  modo nel quale sono state realizzate le informative (per altro, custodite ben poco diligentemente...) traspare un  chiarissimo accanimento verso gli indagati, anche a fronte di indizi  contrari o comunque per nulla significativi. 
Anche il teorema delle  SIM svizzere, nato dopo lo scoppio dello scandalo, ha tutta l'aria di un  tentativo estremo di raffazzonare qualcosa di suggestivo a fronte di  uno spaventoso deserto probatorio.
ALCUNI "MAGNIFICI" DELLA SQUADRA "OFFSIDE" E NON SOLO
Colonnello Attilio Auricchio (Deposizione 1, 2, 3, 4, 5 e 6):  Ai tempi dell'indagine era Maggiore. Così, in calce all'informativa,  riporta la sua firma. Dopo la fuoriuscita delle intercettazioni  "sfuggite" nello scorso aprile, le sue deposizioni sono diventate degli  happening mediatici. Per questo motivo non necessita di particolare  presentazione. Rileggetevi le deposizioni, ripercorrete i suoi vuoti di  memoria, i "non so", i suoi approfondimenti con la Gazzetta del lunedì, e  ripensate, magari con un pizzico di raccapriccio, alla docufiction di  La7 "Operazione Offside" in cui il Colonnello, ai tempi Maggiore, era  interpretato dal patinato Daniele Liotti. 
Maresciallo Di Laroni 1, 2 e 3:  Membro del team di via In Selci di Roma, autore (insieme ai colleghi Di  Foggia e Lucchese) dell'informativa sul teorema delle SIM Svizzere.  Teorema che non era parte degli atti di indagine oggetto di Farsopoli,  ma venne elaborato solo in seguito allo scoppio dello scandalo,  probabilmente per cercare di individuare, a carico degli indagati,  qualche elemento un po’ più consistente, o per lo meno più suggestivo,  rispetto al poco o nulla evidenziato in precedenza. Il meccanismo con il  quale gli inquirenti sono arrivati a sostenere che Moggi avesse  conversazioni tramite schede telefoniche straniere con una decina di  arbitri è complicatissimo, ma anche casereccio. Più volte i difensori  hanno rimarcato, anche ironizzando, l'assenza di scientificità, nonché  la mancanza di riscontri veri, dato che il discorso è puramente a  livello di "verosimiglianza", di "si presume". Quel che è certo è che Di  Laroni parla in aula di scheda di Gianluca Paparesta quando già si è  stabilito che l'usava il padre, e di schede attribuite ad arbitri, come  Gabriele, già assolti all'abbreviato. Che sia vero quel che sostiene  Moggi, che le SIM straniere le usava per lo più per il mercato?  Aspettiamo anche la sua, di testimonianza.
Maresciallo capo Simone Nardone:  Autore di appostamenti fuori da famosi ristoranti romani o da altri  luoghi pubblici tutt'altro che riservati, racconta di questo e anche  della deposizione del De Cillis raccolta a Como. Nardone riferisce anche  di un viaggio a Chiasso:"con la macchina del De Cillis, siamo andati al suo negozio (a Chiasso, in Svizzera, ndr), abbiamo acquisito la documentazione investigativa e poi... però sul verbale abbiamo..."; per la verità esso avrebbe dovuto essere preceduto da rogatoria  internazionale. Questo viaggio è stato rinfacciato dall'avvocato Trofino  al Colonnello Auricchio, che ha negato in quanto non presente nel  verbale del collega; quando Trofino gli ha letto il verbale della  deposizione di Nardone, Auricchio l'ha giustificato asserendo che "la zona dove è il negozio non rientra nelle regole... è un duty free" .
Maresciallo Di Foggia:  La sua deposizione risulta piuttosto esilarante nel momento in cui  racconta di come, dopo lo scoppio di Farsopoli, ben cinque carabinieri  si prendessero la briga di effettuare appostamenti presso ristoranti  dove Moggi s'incontrava con i propri avvocati.
Maresciallo Maraca:  Autore di un pedinamento nei pressi della casa di Bergamo a Livorno, in  occasione del famoso incontro del 21 maggio 2005 a Collesalvetti, al  quale parteciparono Moggi, Giraudo e Mazzini. Per la verità ne fa un  racconto piuttosto strampalato.
Maresciallo Zino:  Nel 2004-05 andò in incognito ad assistere agli unici due sorteggi  arbitrali "osservati", uno a Roma e uno a Coverciano. Non ne trasse  particolari indizi di trucco, ma gli avvocati difensori traggono dal suo  racconto sul servizio di osservazione al sorteggio di Roma un passaggio  strano, nel quale parla di un misterioso "accompagnatore" di cui non  vuole rivelare l'identità. Che sia un giornalista che collaborava in  incognito alle indagini?
Ispettore Salvagno:  Ispettore torinese che fu addetto all’ascolto delle intercettazioni  disposte dalla Procura di Torino per un'ipotesi di frode sportiva nata  nell’ambito del processo doping (chiuso con un nulla di fatto).  Intercettazioni che portarono alla richiesta di archiviazione del  procuratore Maddalena, perché, come scritto nell'atto della Procura, non  solo non confermavano l’ipotesi, ma presentavano indizi di segno  contrario. Testimonianza a dir poco ridondante.
Teodosio De Cillis:  Commerciante ticinese, gestiva il negozio di telefonia dove vennero  acquistate le leggendarie schede svizzere, e dove alla fine si scopre  che andavano a fare acquisti anche altri personaggi del mondo del  calcio, come il dirigente interista Branca. La sua deposizione è  abbastanza confusa, a distanza di tempo lamenta di non riuscire a  ricordare molti dettagli. Non si capisce se nel maggio 2006 si presentò  ai carabinieri italiani spontaneamente o meno. Non si capisce quante  schede siano state comprate la prima volta, se 4, 5 o 9. Le SIM svizzere  dovrebbero essere in tutto 21, frutto di tre acquisti lungo il  campionato 2004-05, ma il fatto che siano state usate dagli arbitri è  tutto da dimostrare. Sulle SIM del Liechtenstein, fatte acquistare da  Moggi a partire dall'anno dopo, invece c'è una gran confusione, e  soprattutto la certezza che è ormai impossibile ricostruirne i  tracciati.
PUNTATE PRECEDENTI:
Farsopoli, i testi d'accusa/1 - Testi chiave senza toppa e parti lese non da Moggi
Farsopoli, i testi d'accusa/2 - Le cupole senza Moggi
Farsopoli, i testi d'accusa/3 - Media e regali: solo fuffa
Farsopoli, i testi d'accusa/4 - Le favole di Lecce-Parma e del ratto di Reggio
Farsopoli, i testi d'accusa /5 - Operazione Offside (non la docufiction)
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