Martedì scorso il Tribunale di Napoli ha comunicato la  sospensione fino ad ottobre del processo "Calciopoli". Facciamo il punto  della situazione con Nicola Penta, 47 anni, amministratore delegato  della First Sport Consulting, società di consulenza che collabora con il  collegio difensivo di Luciano Moggi, con il quale abbiamo avuto una  lunga e cordiale telefonata.
Martedì è stata  confermata la sospensione del processo di Napoli fino ad ottobre, ne ha  parlato con i legali degli imputati? Come hanno appreso la notizia?
In  effetti questa sospensione non ci voleva proprio adesso che erano  attesi importanti testimoni. Purtroppo la Dottoressa Casoria ha avuto  una piccola indisposizione. Ci auguriamo ovviamente che possa rimettersi  al più presto, e questo a prescindere dai suoi impegni professionali.
Si  è sentito spesso parlare di inchiesta “anomala”. Qual è l’anomalia  principale di questa inchiesta secondo lei?
L’analisi delle  carte è impietosa. A parte Palanca e Gabriele, intercettati nel filone  Gea, l’unico arbitro intercettato è De Santis, per giunta solo da  novembre 2004 a giugno 2005. Il sig. Moggi invece è stato intercettato  da giugno 2004 a marzo 2007, con un accanimento davvero inusuale e con  una estensione del periodo tecnico che di solito è riservato ai  terroristi o ai mafiosi.
La nuova legge sulle  intercettazioni sta facendo discutere. Qual è la sua opinione in merito  con particolare riferimento al meccanismo della proroga del periodo di  intercettazione?
Sui 75 giorni sono d’accordo, perché non è  possibile intercettare una persona per tre anni, a meno che ci siano  ipotesi di reati gravissimi quali possono essere il sequestro di  persona, o il terrorismo. Non mi pare che è il nostro caso, non si  parlava mai di denaro, non c’era nessuno in pericolo di vita, ma solo  fisiologico lobbysmo e lotte trasversali interne al sistema calcio.  Niente di diverso dagli altri settori della società, eppure in grado di  generare odio simile a quello tipico delle guerre di religione.
L’accusa  però sostiene che esisteva un'associazione a delinquere finalizzata  alla frode sportiva.
Certo, ma in presenza di questo  sospetto si sarebbe dovuto procedere ad indagare su tutti gli arbitri,  ascoltare tutte le telefonate, e vedere tutte le partite. E non  focalizzarsi solo su alcuni protagonisti. 
Il Colonnello Auricchio ha  sostenuto in dibattimento che l’oggetto dell’indagine inizialmente era  il mondo del calcio, ma che successivamente avevano concentrato la loro  attenzione in particolare su Giraudo, Moggi e la Juventus. Inoltre ha  affermato che, senza visionare le partite, si sono avvalsi dei tabellini  di Gazzetta e Repubblica. Le intercettazioni emerse negli ultimi mesi,  che il Tribunale ha acquisito e ritenuto rilevanti, sono la prova che  questa indagine è stata per così dire monodirezionale.
Ma  se nelle conversazioni non si parla di denaro, quale poteva essere lo  scopo di questa associazione a delinquere secondo l’accusa?
In  mancanza di denaro si è pensato al vantaggio personale di ogni singolo  arbitro cercando di sdoganare il concetto, falso, che chi “favoriva” la  Juventus arbitrava tutte le domeniche, con un compenso di 5000 Euro in A  e 2500 Euro in B. Al contrario chi la “sfavoriva” veniva punito con una  sospensione più o meno lunga e di conseguenza non veniva remunerato.  Questa è la tesi dell’accusa. Invece è esattamente il contrario e posso  affermare senza ombra di dubbio, che se veniva danneggiata la Juventus  si arbitrava regolarmente tutte le domeniche, mentre l’evento contrario  determinava un fermo di diverse giornate.
Su questo punto  è in grado di farci qualche esempio concreto?
Certamente.  Prendete Paparesta. Nel famoso Reggina-Juventus 2-1 danneggiò in modo  evidente la Juventus, ma continuò ad arbitrare la domenica successiva,  arbitrando Torino-Venezia 1-1, e la domenica dopo Messina-Fiorentina  2-2, nessuna sospensione quindi. Racalbuto, invece, dopo aver arbitrato  Cagliari-Juventus 1-1 fu fermato per un turno perché non ammonì  Camoranesi. Lo stesso Racalbuto, dopo Roma-Juventus 1-2 fu fermato per  ben nove turni! In totale una punizione pecuniaria di ben 50.000 euro.  Allo stesso modo potrei citare Pieri, sospeso per un turno ed escluso  dalla prima fascia per tre mesi, dopo Bologna-Juventus 0-1. Ma anche  Dattilo sospeso per 1 mese dopo Udinese-Brescia 1-2. Insomma i presunti  arbitri della cupola erano quelli che ricevevano le peggiori bastonate  proprio quando sbagliavano a favore di squadre ritenute vicine alla  cupola stessa!
Un altro dei capisaldi dell’accusa sono le  ipotetiche ammonizioni preventive. Ha avuto modo di studiare anche  questo punto?
Direi che anche questa ipotesi appare  abbastanza fantasiosa. Abbiamo visto e rivisto tutte le 25 ammonizioni  contestate. Innanzitutto da 25 diventano 16 perché 9 di queste  ammonizioni sono comminate da arbitri non indagati e oltretutto,  dall’esame dei filmati appaiono tutte sacrosante. Senza contare che in  gran parte dei casi vengono “suggerite” dagli assistenti.
Può  farci qualche esempio a proposito?
Certamente. Nella  partita Sampdoria-Chievo 1-0 l’arbitro Dondarini espelle il giocatore  Mensah del Chievo che salterà per squalifica la partita successiva  Chievo-Juventus 0-1. Sia le immagini che le cronache della Gazzetta e  del Corsera dimostrano che, pur essendo vicino a Mensah, Dondarini non  si era accorto che il fallo commesso ai danni di Diana era da ultimo  uomo. E’ l’assistente Farina a richiamare la sua attenzione e fargli  notare che era rosso e non giallo, e ovviamente l’assistente Farina non è  mai stato indagato.
Tecnicamente quanto tempo ci vuole  per ascoltare tutte le 180mila telefonate?
Sui files stiamo  lavorando in due persone, da diversi mesi. Il materiale è molto denso e a  volte ci sono telefonate lunghissime, che durano anche diverse ore.  Siamo a buon punto, ma non abbiamo ancora terminato. Di tutte facciamo un  piccolo brogliaccio ad uso interno. Ricordo che i brogliacci non sono  altro che piccoli riassunti. Ben altro sono le trascrizioni, che sono  integrali, e per cui è indispensabile un attento ascolto con tempi a  volte molto superiori.
Ci sono telefonate interessanti  dell’ultima ora?
Guardi, c’è un Presidente di una società di  serie A che tutti i giorni, dico tutti i giorni, parla con un alto  dirigente federale e spesso da questi riceve il nome degli arbitri  designati per la sua squadra ben prima della loro comunicazione  ufficiale. Ricordiamo che Moggi ha un'imputazione su Juventus-Lazio  proprio per aver conosciuto i nomi degli assistenti alle ore 11.53,  mentre questo Presidente ne viene a conoscenza alle 11.33. Oltre a  questo chiede interventi su squalifiche e altro ancora.
Si  parla insistentemente di un alto dirigente FIGC che “protegge” una  squadra di serie A... 
Di questo tenore ce ne sono diverse,  ma su questo è meglio parlarne con gli avvocati, sono loro che le  valutano attentamente. Per le stesse cose qualcuno è in Africa e qualcun  altro è a Napoli. Certo è che anche solo alla luce di quelle finora  rese pubbliche ci sarebbero gli estremi per prendere in esame la  revisione del processo sportivo. Sulle altre invece, quelle che stiamo  ascoltando e che ancora non sono note posso dire invece che è veramente  imbarazzante ascoltarle. C’è una squadra isolana ad esempio che con gli  stessi parametri usati nel 2006 dalla giustizia sportiva dovrebbe essere  retrocessa vista la quotidianità e gli argomenti delle telefonate.
Squadra  isolana?
Lasciamo perdere…
Tornando alle  intercettazioni, ci sembra di capire che lei non è favorevole alla  pubblicazione. 
 Pensi al 2006 quando i giornali pubblicarono la  notizia del presunto sequestro di Paparesta a Reggio Calabria. Ebbene ci  volle un anno di indagini per stabilire che si trattò di una  millanteria di Moggi al telefono, ma nel frattempo Giraudo e Moggi  furono imputati di sequestro di persona. L’inchiesta è stata archiviata  perché il fatto non sussisteva, ma nessun giornale ha riportato questo, e  sento ancora dei giornalisti sostenere che Moggi chiudeva gli arbitri  negli spogliatoi. Un altra porcheria fu la pubblicazione delle  intercettazioni di Torino già archiviate, riguardanti Pairetto e  Dondarini. Oppure quelle del figlio di Moggi con la soubrette  televisiva. Quindi non solo sono contrario alla pubblicazione delle  telefonate ma anche dei brogliacci che vengono eseguiti dalla polizia  giudiziaria e che non hanno nessuna validità giuridica in dibattimento.  La soluzione potrebbe essere quella di trascriverle tutte nominando dei  periti giurati già nella prima fase delle indagini.
Lei  ritiene quindi che la polizia giudiziaria abbia troppo potere  nell’eseguire le indagini?
Guardi, quando si cerca una prova  per l’accusa attraverso le intercettazioni, si crede di aver centrato  il bersaglio nel momento in cui si sente una frase dal contenuto  altamente probante e spesso non si entra nel merito ma si passa ad  altro. Le faccio un esempio: in una telefonata tra Boschi, osservatore  dell’AIA e Lanese Presidente dell’AIA, il primo sosteneva di essere  stato chiamato da Bergamo il giorno prima, di essersi lamentato della  designazione di De Santis per la partita Parma-Juventus 1-1, e di aver  avuto rassicurazioni circa il risultato con la frase “si fa al 50%  per uno”... tutto questo riportato nella informativa dei Carabinieri. E’  chiaro che la prima cosa che abbiamo fatto è stato cercare la telefonata  del giorno prima tra Bergamo e Boschi, l’abbiamo trovata, e non solo è  stato Boschi a chiamare Bergamo (4 volte per la precisione) ma non si è  parlato mai assolutamente di 50% tanto meno di De Santis. Questo è il  classico caso di millanteria, che però è valsa l’imputazione a Bergamo e  De Santis. Dall’ascolto delle telefonata emerge invece che voleva  assicurarsi di essere designato come osservatore per la partita in  questione, Parma-Juventus, accreditandosi anche nei confronti di  Francesca Tanzi figlia del proprietario del Parma Calcio.
La  Juventus nel 2006 ebbe però un atteggiamento collaborativo verso chi la  accusava. Oggi cosa dovrebbe fare secondo lei?
Vede, nel  2006 l’Ing.Elkann probabilmente prestò ascolto ad alcuni politici, a  finti moralisti che si elessero a paladini della giustizia , a un tifoso  dell’Inter e all'atteggiamento di quasi tutte le redazioni dei giornali  e TV piene zeppe di antijuventini. Probabilmente ha creduto a tutto  quello che gli è stato raccontato, come molti, ora però non ci crede più  nessuno a questa storia tutta italiana. Pensi alla presentazione a Roma  del libro sul mondiale di Argentina 78 dove erano presenti tutti i  protagonisti della vicenda e da voi mirabilmente documentato. Io credo  che John Elkann si sia molto arrabbiato per quell’episodio. Ora è giunto  il tempo di riprendersi tutto il maltolto, anche attraverso l’appoggio a  suo cugino Andrea ed il sostegno di tutto il popolo juventino. Per il  resto sul comportamento di Cobolli, Blanc e Zaccone parla la storia  degli ultimi 4 anni. Meglio non ricordare.
I colpevolisti  però ricordano che Giraudo è stato condannato a tre anni in primo grado  con rito abbreviato.
Certo, ma lei lo sa cos’è il rito  abbreviato? Purtroppo il procedimento viene interamente basato sulle  informative dei carabinieri senza la possibilità di portare fonti di  prova testimoniali e senza ascoltare le telefonate, ivi comprese le  nuove. Il paradosso è che la condanna verte tra le altre cose anche sul  sequestro Paparesta, che proprio sulle informative è dato per assodato,  quando invece oggi sappiamo che così non è. E’ molto probabile quindi  che l’appello che verrà proposto dai legali di Giraudo sarà influenzato  pesantemente dal rito ordinario, dove gli avvocati saranno chiamati in  fase di discussione a smontare tutte le contestazioni, una per una, con  l’ausilio di testimoni, filmati e documenti. Bisogna comunque sempre  ricordare che il processo sportivo è stato una traccia importante per  quello penale. Per questo motivo, in qualità di azionista della Juventus  FC ho aderito al Comitato Piccoli Azionisti che alla prossima Assemblea  chiederà alla società di attivarsi per ottenere la revisione del  processo sportivo e la dismissione del procuratore federale presso la  FIGC. Mi sembra che i fatti nuovi ormai siano chiarissimi e che bastino e  avanzino.
Negli ultimi giorni ci sono stati importanti  sviluppi sul fronte del processo Telecom. Sarà importante per Napoli  osservarne l’epilogo?
Si deve considerare che il sig. Moggi  ha sempre sostenuto di essere stato vittima di spionaggio industriale, e  ora a distanza di anni ci sono le testimonianze di Tavaroli e Cipriani  che confermano le attività di pedinamento e intercettazione svolte ai  danni di tutta la Juventus oltre che di arbitri e diversi giocatori.  Basti pensare che la Pirelli ha pagato Cipriani per pedinare De Santis.  Per fortuna che c’è un giudice a Milano che non ha creduto a chi  sosteneva di non saperne nulla. Gli avvocati chiederanno l’acquisizione  degli atti per il processo di Napoli.
La nuova legge che  dovrebbe disciplinare l'uso delle intercettazioni è però probabilmente  troppo restrittiva, come si è rilevato da sinistra, ma anche da destra.  Proprio oggi, Berlusconi ha alzato la posta, dichiarando che siamo tutti  intercettati.
E’ un rischio che tutti corriamo. Pensi che  chiunque di noi parli con una persona intercettata corre il rischio di  essere a sua volta intercettato e dovrebbe stare attentissimo a quello  che dice, senza fare nessuna allusione e senza millantare. Potrebbe  essere costretto un domani a giustificare i contenuti delle  conversazioni. E’ una cosa indegna, da paese del terzo mondo. Io stesso,  senza saperlo, dopo aver conosciuto il sig. Moggi nell’estate del 2006,  sono stato intercettato in varie telefonate successivamente pubblicate  da diversi quotidiani. Dopo aver interpellato diversi legali mi è stato  sconsigliato di fare denuncia per i tempi lunghissimi e per le  archiviazioni quasi certe. Chi risarcirà l’eventuale innocente assolto  dopo che viene privato della sua privacy? I giornali fanno gli articoli  dicendo che se non ci fossero le intercettazioni non avremmo mai  scoperto questo o quello ma non si è mai visto un articolo su tutti  quelli che ne escono assolti e innocenti. Le inchieste come Calciopoli,  principalmente mediatiche, hanno bisogno del supporto della stampa, che  abilmente focalizza l’attenzione sui particolari. Basti pensare  all'indagine per il delitto di Garlasco, dove si è dato risalto allo  sguardo freddo e glaciale dell'indagato, piuttosto che chiedersi che  fine avesse fatto la bicicletta nera. Questo fa capire che la  mediaticità in fase di rinvio a giudizio è un arma in più per l’accusa e  un danno per la difesa. Le telefonate non sono una prova, ma in Italia  siamo riusciti a far si che basti una telefonata per andare sotto  processo.
Un po’ di calcio giocato. Le piace Del Neri?
La  mia impressione è che sia un ottimo tecnico, che si fa rispettare.  Sulla multa a Melo sono d’accordo, ma lo stesso dovrebbe valere anche  per Marchisio e Chiellini, questo è il mio pensiero da tifoso, tengo a sottolinearlo.  Per la stagione comunque sono fiducioso, il nuovo corso di Andrea  Agnelli farà presto sentire i suoi effetti su tutto l'ambiente.
Penta: "Per la Juve è ora di riprendersi il maltolto"
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