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Le frasi grassettate paiono inequivocabili e anche le parole di Cosimo Maria Ferri, giudice di Massa Carrara componente della Commissione vertenze della Figc, sembrano condurre alla stessa conclusione: «Lotito mi raccontò di aver ricevuto una proposta da parte di Della Valle, il quale gli aveva offerto di vendergli la partita. Lotito mi fece questo racconto commentandolo con tono particolarmente disgustato perché quello che si presentava all’opinione pubblica come il rinnovatore del calcio, Diego Della Valle, non aveva esitato a fargli una proposta corruttiva» (Cfr. deposizione all’Ufficio Indagini del 24 maggio 2006. Lotito ha successivamente denunciato Ferri per falsa testimonianza).
Nelle deposizioni di fronte a Borrelli, Lotito ha dichiarato che la “proposta” di Della Valle era riferita all’adesione al gruppo che si contrapponeva a quello delle cosiddette grandi: «voleva che facessi l’accordo con la cordata Della Valle per i diritti televisivi. La proposta che io ho ritenuto inaccettabile era quella dello spostamento che avrei dovuto fare passando da uno schieramento all’altro in merito alle due cordate che si erano create in seno alla Lega Calcio per la gestione della Lega, ivi compresa la gestione dei diritti televisivi» (Della Valle dichiara invece che l’episodio è stato inventato «di sana pianta» da Lotito). Una deposizione ambigua dal momento che, all’epoca della presunta proposta di combine, si erano già concluse le schermaglie pre-elettorali tra i due schieramenti che, come abbiamo visto, hanno avuto il loro ultimo atto con l’assemblea di Lega del 23 marzo 2006 (un mese prima). Una storia che, molto probabilmente, non avrà mai una verità definitiva ma che lascia aperta una domanda: ma se Moggi comandava e poteva tutto, perché non hanno chiesto direttamente a lui?